Sanzeno, abitato fin dal VI secolo a.C., custodisce numerose testimonianze della sua lunga storia, ancora oggi visibili passeggiando tra le vie del paese
Galleria immagine: Sanzeno
Sull'altopiano, tra le acque del Rio San Romedio e del Rì Mar, sorge l’antico paesino di Sanzeno. Le prime tracce di insediamenti in questa zona sono da ricondurre al popolo dei Reti, che abitava la Val di Non durante l'Età del Ferro (VI-I secolo a.C.). Numerosi reperti archeologici risalenti a quel periodo sono stati portati alla luce dagli archeologi e sono oggi conservati principalmente nei musei di Trento e Innsbruck. Alcuni di essi sono esposti anche nella mostra archeologica permanente del Museo Retico di Sanzeno.
Nel 397 d.C., proprio a Sanzeno, tre missionari originari della Cappadocia furono martirizzati. In loro memoria, San Vigilio, all’epoca vescovo di Trento, fece erigere una chiesa proprio sul luogo del massacro. Il santuario in stile gotico-rinascimentale fu costruito nel XV secolo e al suo interno custodisce le reliquie dei santi. Di particolare pregio sono il portale romanico, il portone in bronzo, il campanile e la pala raffigurante i tre martiri. Proseguendo verso la piazza principale, si può ammirare la residenza nobiliare De Gentili, un palazzo risalente al XVI secolo che conserva un’imponente collezione di mobili e utensili d’epoca. Di grande fascino è anche l’antica farmacia all’interno della villa, visitabile durante il periodo estivo.
A circa 3 km dal centro abitato, su uno sperone roccioso a 700 metri di altezza, si trova il suggestivo Santuario di San Romedio. Questo luogo di pellegrinaggio è legato alla leggenda di Romedio di Thaur, un nobile che rinunciò ai suoi beni per ritirarsi sulla sommità di questa roccia. Per raggiungere la cima, i visitatori devono percorrere 131 ripidi scalini, che conducono attraverso un complesso di cinque piccole chiese sovrapposte. Il santuario è noto anche per l’area faunistica adiacente, dove vivono orsi in semilibertà.
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